5 ' di lettura
Salva pagina in PDF

I sistemi di welfare occidentali stanno attraversando una fase di trasformazione che vede crescere il ruolo di attori privati, sia profit che non profit. Ma se aumenta la rilevanza degli attori privati, specialmente se questi sono profit, si rende necessaria l’elaborazione di tecniche e strumenti che ne descrivano e raffoziono le modalità d’intervento in ambito sociale. In questo senso vanno emergendo nuovi modelli di intervento e gestione come la "filantropia strategica", che in Italia è promossa da Fondazione Lang Italia.


Fondazione Lang Italia

La mission di Fondazione Lang Italia è rendere più forti, efficaci e sostenibili le organizzazioni e le iniziative che intervengono per rispondere a bisogni sociali in Italia. Per far questo la Fondazione lavora per enti erogatori, filantropi, imprese impegnate a favore della comunità e organizzazioni non profit, utilizzando gli strumenti della filantropia strategica.

Il Centro Studi Lang, in particolare, fornisce si occupa di offrire strumenti, studi e best practice utili alla creazione di una cultura e di un network per aumentare l’impatto e rafforzare la capacity delle iniziative che intervengono per rispondere a rischi e bisogni delle persone. Accanto all’attività di formazione executive on-demand e a mercato per contribuire alla crescita professionale di chi ricopre posizioni apicali in ambiti "ad alto impatto sociale", il Centro Studi Lang:

Le attività di Fondazione Lang Italia vanno contestualizzate nel più ampio quadro internazionale, in quanto la Fondazione mantiene stretti contatti con numerose fondazioni di erogazione e centri studi in tutto il mondo, con particolare attenzione al contesto anglosassone, per studiarne i modelli di gestione, di valutazione dell’impatto sociale e far circolare le buone pratiche. Tra i vari network, la Fondazione aderisce alla European Venture Philanthropy Association mentre a livello globale – attraverso la persona del presidente Tiziano Tazzi – è nel circuito della Leap of Reason Ambassadors Community.


Cos’è filantropia strategica?

Per rispondere alla propria mission la Fondazione promuove, come detto, la pratica della filantropia strategica. Il concetto essenziale di questo approccio è il “cambiamento sociale” cioè la trasformazione messa in essere dall’atto filantropico, attraverso un ritorno non finanziario ma sociale. In quest’ottica, un’erogazione acquista quindi significato se consente di raggiungere gli obiettivi prefissati e migliorare la qualità della vita delle persone destinatarie: non si dona per donare ma per produrre cambiamento.

Nell’ottica della filantropia strategica ogni organizzazione non profit può essere un “motore di cambiamento” se adotta strumenti organizzativi e gestionali atti a valutare e migliorare le perfomance in modo tale da produrre un effettivo cambiamento. Gli erogatori (singoli filantropi o organizzazioni) che operano in un’ottica di filantropia strategica costruiscono un forte rapporto con l’organizzazione beneficiaria, effettuano un finanziamento attentamente misurato in relazione al progetto affiancato da altre forme di supporto come consulenze organizzative e gestionali, valutano i risultati e collocano l’intervento su un periodo medio o lungo.


La theory of change

Per comprendere se la donazione ha effettivamente portato cambiamento sociale è necessario avere una “theory of change” che definisca la metodologia di realizzazione dell’intervento e gli strumenti per analizzare la situazione prima e dopo. Realizzare una “theory of change” richiede partire dalla fine cioè dal risultato che si desidera ottenere ed in seguito definire a ritroso i passi per arrivarci.

In base ai dati forniti da Fondazione Lang Italia, le organizzazioni non profit che adottano una “theory of change” ottengono risultati positivi sotto ogni aspetto: migliorano l’immagine esterna, la capacità di raccogliere fondi, presentare progetti e sono in grado di raggiungere più facilmente gli obiettivi definiti.


Valutare l’impatto: chi, come, perché

La valutazione dei risultati è un aspetto che interessa molto alle organizzazioni filantropiche. Secondo la European Venture Philanthropy Association, la maggior parte di queste realtà valuta gli interventi finanziati in tutte le fasi fino alla conclusione, quindi alla misurazione dell’impatto, mentre dati raccolti dalla CECP (nel contesto statunitense) mostra come numerose tra il 78% e l’86% delle imprese con attività filantropiche valuta almeno un’erogazione effettuata.

L’adozione di una “theory of change” e della misurazione degli interventi si sta diffondendo anche nelle organizzazioni non profit operative, almeno nel mondo anglosassone; secondo i dati dell’Innovation Network il 60% delle organizzazioni non profit statunitensi ha adottato una “theory of change” e il 90% la misurazione d’impatto, mentre secondo New Philanthropy Capital più del 50% delle organizzazioni britanniche misura il proprio impatto.

Fondazione Lang Italia lavora per promuovere la diffusione della filantropia strategica da una particolare posizione: il supporto e la consulenza agli erogatori. L’attività principale della Fondazione è infatti la raccolta e l’analisi di dati da mettere a disposizione dei filantropi che si rivolgono ad essa. Sono vari i motivi che possono portare un filantropo (che sia una persona o un’organizzazione) a chiedere una consulenza o un altro tipo d’intervento proposto dalla Fondazione. Vi sono ad esempio imprenditori che vogliono dedicarsi alla filantropia per poter trasmettere i propri valori o perpetuare la propria memoria, ma non hanno le competenze per individuare la modalità più adeguata. O ancora, vi sono fondazioni di famiglia già costituite da anni ma, rimaste inattive perché prive di adeguati strumenti, oppure fondazioni d’erogazione o imprese con attività filantropiche avviate che però vogliono misurare e migliorare il proprio impatto. 

La Fondazione interviene a sostengo di questi soggetti individuando la modalità migliore per avviare o continuare l’agire filantropico, valutando sia gli aspetti gestionali che quelli patrimoniali o giuridici e facilitando l’adozione della theory of change.


Come cambia la filantropia

L’esperienza di Fondazione Lang Italia mostra come la filantropia stia cambiando aspetto e modalità d’agire. Il termine “filantropia” richiama al sentire comune quei distinti gentiluomini di fine ‘800 dediti a opere di beneficienza, mentre la filantropia contemporanea si richiama a modelli organizzativi e gestionali mutuati dall’economia aziendale come la valutazione della perfomance o la misurazione d’impatto.

Oggi l’atto filantropico non può considerarsi individuale, legato al sentire del singolo imprenditore o finanziere, ma deve essere il prodotto di reti che fanno circolare pratiche, strumenti di valutazione e modelli organizzativi capaci di incidere realmente sulla vita delle persone. È avvenuto così con il modello della “theory of change” di Hunter, arrivata in Italia grazie alla rete di contatti di Fondazione Lang Italia, che partecipa a diversi circuiti internazionali, mantiene contatti con numerose altre fondazioni per potersi essere punto di contatto e tramite tra il livello di elaborazione dei modelli e il livello operativo territoriale.

Il caso di Fondazione Lang, in sintesi, pone in rilievo almeno tre elementi significativi: 1) la trasformazione in corso nelle politiche sociali e nei sistemi di welfare ha tra i fattori d’intervento l’elaborazione culturale di nuovi approcci e nuove modalità d’intervento all’interno delle comunità scientifiche e professionali coinvolte; 2) assumono rilevanza livelli territoriali differenti dallo stato-nazione come il livello sovranazionale, in questo caso per l’elaborazione di prassi e modelli, e i livelli regionali e locali, in questo caso per l’attuazione; 3) in una fase politica in cui sono sempre più ridotte le risorse pubbliche e le organizzazioni del terzo settore sono spinte a incrementare la raccolta fondi per garantire la propria sostenibilità cresce l’importanza dei grandi donatori privati che possono quindi determinare lo sviluppo e la crescita di specifici settori d’intervento

#ASviS #Disuguaglianze #Partnership