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Nei prossimi cinque anni nei settori meccanico, chimico, tessile, alimentare e Information and Communications Technology (ICT) saranno necessari circa 300mila nuovi addetti con competenze specifiche. Eppure, nonostante le richieste di giovani diplomati specializzati da parte delle imprese sia in continuo aumento, gli istituti tecnici e professionali faticano a formare profili adeguati alle esigenze delle aziende. Dal 1990, sul totale dei diplomati della scuola secondaria, gli allievi degli istituti tecnici sono infatti passati dal 44% al 35% (mentre quelli dei licei sono saliti dal 30% al 45%). Una crisi dovuta alla scarsa considerazione per questo genere di scuole – spesso ingiustamente ritenute di "serie B" -, al venir meno dei tradizionali legami con le imprese dei territori, ma anche alle difficoltà nel fornire agli studenti strumentazioni che siano passo con i cambiamenti in atto nei sistemi produttivi.   

Da questi presupposti è nato SI – Scuola Impresa Famiglia, un progetto lanciato un anno fa da Fondazione Cariplo insieme a Fondazione Politecnico di Milano per aiutare gli istituti tecnici a dare risposte concrete alle aziende che cercano addetti specializzati ma non riescono a trovarli sul mercato. L’obiettivo è creare percorsi di formazione tecnica che mettano in contatto aziende e giovani diplomati specializzati, rispondendo in particolare alle necessità che vengono dall’Industria 4.0, che impone nuove competenze tecnologiche per adeguarsi alle richieste del mercato del lavoro.

Il 21 febbraio presso l’ITIS Pietro Paleocapa di Bergamo si è svolto l’evento "Raccontar_SI" per fare il punto sui risultati raggiunti dal progetto e le sue prospettive di sviluppo. Vi raccontiamo alcuni degli elementi più interessanti che sono emersi in questa occasione.

Il punto a un anno dall’avvio

In questo anno di attività SI ha cercato di rilanciare l’istruzione tecnico-professionale fornendo agli istituti attrezzature e strumentazioni in grado di soddisfare le esigenze di formazione, rendendola maggiormente coerente con le esigenze del territorio, della società, del sistema delle imprese e delle realtà professionali. Attualmente sono oltre 20 le aziende coinvolte nel progetto tra cui, solo per citare le più note, Siemens, ABB, Arduino, Comau e Mitsubishi. Ad ogni azienda è stata chiesta una proposta di dotazione di “base” e unità didattiche costituite da strumentazione – come robot, stampanti 3D, telecamere, attrezzatura e pannelli per la domotica, computer, visori – e da software di simulazione – attraverso la fornitura di schede e licenze – per programmare e approfondire le attività didattiche. Le aziende fornitrici di tecnologia, oltre alle dotazioni strumentali, hanno inoltre messo a disposizione 5.000 ore di corsi di formazione ai docenti per poter trasferire ai ragazzi tutte le potenzialità di queste nuove attrezzature.

Il progetto ha così permesso l’aggiornamento tecnologico dei laboratori didattici, l’instaurazione di rapporti con imprese e professionisti, la formazione dei docenti all’utilizzo delle nuove tecnologie introdotte. Sono state inoltre avviate attività di orientamento professionale e una piattaforma digitale per la creazione di una community di formatori e studenti delle scuole coinvolte, finalizzata a condividere materiali formativi ed esperienze con l’obiettivo di facilitare e potenziare la transizione degli studenti degli istituti tecnici al mondo del lavoro. 

SI-Scuola Impresa Famiglia ha finora garantito 1.500.000 euro a 76 istituti statali e paritari (con indirizzo Meccanica, meccatronica ed energia; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni) presenti in Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e del VCO, coinvolgendo migliaia di ragazzi e circa 150 presidi e docenti.

Alcuni esempi concreti

Grazie al progetto SI, l’Istituto Paleocapa di Bergamo ha potuto acquisire un robot e un pacchetto di licenze education per sperimentare la robotica industriale e apprendere il linguaggio di programmazione. Il robot ABB120 offre la possibilità agli studenti di migliorare le proprie competenze e conoscenze dei principi di funzionamento dei robot industriali impiegati nelle applicazioni manifatturiere e apprendere le tecniche necessarie per gestire al meglio i sistemi di produzione robotizzati. Nel laboratorio della scuola è stato introdotto anche un visore di realtà virtuale per la fruizione nella realtà immersiva e l’interazione con mondi virtuali 3D, con lo scopo di permettere agli studenti di programmare i robot in un ambiente simulato e sperimentare la realtà virtuale e la realtà aumentata come tecnologie abilitanti di industria 4.0.

All’Istituto Marconi di Dalmine, invece è, arrivato Cobotta, un "robot collaborativo" con un braccio antropomorfo che apprende sul campo, memorizzando le manovre che gli sono state mostrate dall’uomo. Si tratta di un prodotto appena introdotto sul mercato che ora gli studenti potranno programmare e con cui potranno interagire sul piano fisico, manipolando oggetti, anche attraverso la realtà immersiva. Grazie a questo tipo di strumentazione impareranno direttamente a scuola come lavorare insieme a un robot che promette di rivoluzione i settori della logistica e dell’automazione nelle fabbriche. 

Guzzetti: affrontiamo il paradosso del lavoro sostenendo gli istituti tecnici

I risultati raggiunti da SI sono frutto di un lungo percorso che ha visto il coinvolgimento diretto e continuativo di scuole e imprese. In questi mesi negli istituti aderenti si sono svolti sopralluoghi nei laboratori e momenti di confronto con docenti, dirigenti scolastici e studenti su esigenze e bisogni dei loro istituti, nonché riflessioni sulle migliori modalità per implementare i piani dell’offerta formativa. Con le aziende del territorio, partner tecnologici e formativi di SI-Scuola Impresa Famiglia, sono stati raggiunti diversi accordi di sostegno e sono in fase di progettazione nuovi percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Secondo Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo, il nostro Paese si trova in una situazione paradossale in cui "molte aziende hanno posti di lavoro che non riescono a coprire e nel Paese ci sono migliaia di giovani disoccupati" (gli ultimi dati Istat dicono che la disoccupazione è pari al 31,9% nella fascia 15-24, ndr). Per questo Cariplo "ha deciso di investire sugli istituti tecnici, che devono essere messi nelle condizioni di formare i giovani con le caratteristiche che servono alle aziende. Così facendo avremo reso un servizio a tutto il sistema, famiglie comprese”.