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Coesioni culturali, per una nuova economia del lavoro e dello sviluppo” è stato il tema del diciottesimo Happening della Solidarietà, grande kermesse scientifico-culturale dedicata alle politiche di welfare, tenutasi al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo dal 30 novembre al 1 dicembre. Ha partecipato come relatrice anche Chiara Agostini, nostra ricercatrice e dottore di ricerca in Analisi delle Politiche Pubbliche.

L’evento, promosso dal Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane, quest’anno ha avviato la propria riflessione a partire dalla recente fotografia del Paese elaborata dal Censis; si è quindi soffermato su aspetti come i cambiamenti demografici, la povertà, le problematiche legate ai flussi migratori e le dinamiche’occupazionali. Dai numerosi interventi è emersa l’urgenza di un’agenda sociale condivisa che parta dalle reti e dalla collaborazione pubblico-privato.

Al centro delle due giornate è stato messo lo sviluppo di una nuova economia che “punti su lavoro e reddito e non su finanza e rendita” come spiega Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse, e sia capace di affrontare le sfide del futuro che per Giuseppe Notarstefano, economista e vicepresidente di Azione Cattolica sono “creare buon lavoro e rimettere al centro le persone tornando al protagonismo dei territori”.

Non può però svilupparsi una nuova economia se non si trasforma il sistema di welfare in una realtà che “mette in relazione le persone con la rete dei servizi, accompagnandole in questo percorso di riscatto che deve essere possibile”, usando le parole di Edoardo Barbarossa presidente della Fondazione Ebbene. Per Anna Chiara Giorio dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) centrale è la connessione tra competenze formali acquisite nel sistema scolastico e competenze informali acquisite nel mondo del lavoro, connessione che si esplicita nell’alternanza scuola-lavoro.

Uno dei pilastri del nuovo welfare in costruzione è il contrasto alla povertà che ora in Italia può avvalersi di un importante strumento come il Reddito di Inclusione (REI) ora entrato in fase operativa. Per Lorenzo Lusignoli della Cisl e per Luca Fanelli, che per conto di ActionAid ha partecipato all’attività di Monitoraggio del SIA, ora la sfida è estendere la rete d’intervento promossa dall’Alleanza contro la Povertà in tutta la penisola per includere il maggior numero possibile di beneficiari nei percorsi verso l’autonomia. Nell’attuazione del REI è auspicabile che un ruolo di primo sia poi giocato dal secondo welfare, la sinergia pubblico privato è infatti necessaria per promuovere lo sviluppo dei progetti di attivazione, ha sottolineato la nostra Chiara Agostini.

Discutendo di welfare non si possono tralasciare gli “esclusi”. Giuseppe De Mola di Medici senza Frontiere ha sottolineato che duecentomila richiedenti asilo non entrano nei circuiti dell’accoglienza mentre Giovanni Cupidi ha portato l’attenzione sulle persone con disabilità che non riescono a costruirsi un progetto personalizzato.

Anche Davide Faraone, sottosegretario del Ministero della salute, ha riconosciuto come la legge 112/2016 “Disposizioni in materia di assistenza ai disabili gravi privi del sostegno famigliare”, introducendo nuovi strumenti in favore delle persone con disabilità, abbia posto l’accento sulle disuguaglianze tra le Regioni e le numerose carenze di servizi in alcuni territori.

L’esperienza della Fondazione Dopo di Noi Bologna ha invece messo in luce che la norma non introduce strumenti ex novo ma riconosce servizi già sviluppati sul territorio dal Terzo settore e dalle autonomie locali estendendoli a tutto il territorio nazionale. Da questo si evince come il legislatore debba sempre valorizzare il dialogo con il Terzo settore, soprattutto nella programmazione degli interventi.

I due giorni di Happening hanno provato a esplorare le connessioni tra economia e welfare evidenziando come non siano e non possano essere considerati due mondi separati e disgiunti; una buona economia fondata sul lavoro e la conoscenza è essenziale per garantire un welfare inclusivo ed efficace ma altresì un welfare fondato sui diritti e non sulle prestazioni, sull’attivazione e la formazione e non sull’assistenza è necessario per garantire il buon sviluppo dell’economia. All’evento sono stati presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’Assessore alle Politiche Sociali Giuseppe Mattina.