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L’Estate è da sempre il periodo privilegiato per spendere le preziose ferie faticosamente accumulate nel corso dell’anno lavorativo. Ora, grazie a "Un Giorno in dono", progetto di volontariato d’impresa sviluppato da UBI Banca, i giorni di vacanza hanno assunto un valore ancora maggiore per i dipendenti del Gruppo bancario. E non solo per chi ne usufruisce in prima persona. L’idea è semplice: ai dipendenti è proposto di utilizzare una giornata di ferie per svolgere attività di volontariato presso alcune organizzazioni non profit del proprio territorio, preventivamente selezionate grazie alla mediazione di un ente terzo, a cui l’azienda si impegna poi a corrispondere il valore economico della giornata donata dal lavoratore.

Dopo una prima fase di sperimentazione, svoltasi tra settembre e ottobre 2014 nelle filiali dell’area di Milano e provincia, UBI Banca ha avviato un attento processo di valutazione dei risultati e deciso di ampliare l’orizzonte del progetto, sviluppando così l’iniziativa su tutto il territorio nazionale. Tra aprile e giugno di quest’anno, grazie al lavoro di coordinamento svolto da Fondazione Sodalitas, tutti i dipendenti Gruppo UBI hanno così avuto la possibilità di impegnare un giorno delle proprie ferie per svolgere una delle 226 attività di volontariato proposte dalle 78 organizzazioni coinvolte nel progetto.

Complessivamentepartecipanti sono stati più di 1.300, distribuiti in 30 province del nostro Paese in cui UBI è particolarmente radicata. Un numero certamente consistente tenendo conto che la popolazione aziendale del Gruppo è di circa 17.500 persone. Oltre alle giornate di volontariato offerte gratuitamente ai partecipanti, come detto, le organizzazioni aderenti al progetto potranno presto godere anche delle liberalità disposte da UBI, pari a 130.000 euro.

"Un giorno in dono" rappresenta senza dubbio un interessante esempio di quello che le aziende italiane possono fare in un’ottica di Corporate Social Responsibility, e di come queste possa determinare esiti positivi al di là degli aspetti reputazionali. Il progetto di UBI, infatti, ha determinato effettivi positivi non solo per l’immagine dell’azienda, ma anche per i dipendenti, per le organizzazioni del terzo settore partecipanti e, più in generale, per i territori. I dipendenti di UBI hanno avuto la possibilità di sperimentare sulla propria pelle il valore del volontariato e la positività del dono, offrendo un giorno delle agognate ferie per aiutare chi ha più bisogno; le realtà non profit hanno potuto ususfruire di risorse umane aggiuntive per svolgere le proprie attività, oltre che di un significativo contributo economico garantito dalla banca; i territori hanno potuto e potranno godere di servizi più solidi grazie al contributo dei dipendenti-volontari e alla presenza di organizzazioni non profit più forti.  Un bel risultato, per una semplice idea.


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