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Fino a non molto tempo fa pochi in Italia sapevano cosa fosse il coworking. Oggi invece questo modello lavorativo risulta essere sempre più diffuso e conosciuto. Grazie soprattutto ai risultati molto positivi ottenuti dalle prime realtà che hanno iniziato a operare in questo ambito (in primis Piano C di Milano) sono sempre più numerosi i professionisti che vorrebbero potere accedere a spazi di coworking per svolgere le proprie attività. Non deve quindi stupire che dopo la diffusione in grandi centri come Milano e Roma, questo sistema inizi a diffondersi anche in altre zone del Paese. 

A Mestre, a pochi minuti da Venezia, ad esempio è nato Lab Altobello, un progetto messo a punto da due giovani imprese sociali – Sumo, una cooperativa di servizi, e Formaset, una società di consulenza – che si sono messe in rete per dare vita al primo spazio di coworking del Veneto. Nell’ambito di un grande intervento di rigenerazione urbana che ha coinvolto il quartiere di Altobello, Sumo e Formaset hanno ottenuto dal Comune di Venezia la concessione di alcuni locali, dove hanno dato vita a un laboratorio pensato per andare incontro alla crescente domanda di welfare mix proveniente dal territorio.

Lab Altobello si rivolge a professionisti, freelance, creativi, dipendenti con possibilità di telelavoro, singoli o gruppi con piccole attività imprenditoriali o in fase di "start-up", associazioni e cooperative. A disposizione dei coworkers c’è una sala comune con rete wifi, un servizio fotocopie e stampe, attrezzature per videoproiezione, un angolo ristoro, frigorifero e microonde, uno spazioso giardino all’aperto per i momenti di relax e le pause pranzo, accessibili attraverso una variegata offerta di servizi.

Coworking+baby: genitori e figli, separati ma vicini 

Lab Altobello ha scelto di puntare soprattutto sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro e, per questa ragione, ha sviluppando un sistema di coworking+baby che permette a uomini e donne di utilizzare postazioni di lavoro all’interno della struttura portando con sé i propri figli, che sono seguiti attentamente da operatori qualificati in apposite aree predisposte a questo scopo.

Il Laboratorio associa in modo innovativo strumenti potenti come il coworking e lo smart working a servizi di cura per i bambini in un’ottica di armonizzazione dei tempi di vita e professione, permettendo nel contempo la condivisione del doppio-ruolo di genitore e professionista con altri che si trovano nella medesima condizione. Il servizio offerto risulta più flessibile di un nido ma meno oneroso di una baby sitter e permette al genitore che lavora di potersi concedere una pausa in qualsiasi momento per stare col piccolo. Un’impostazione interessante, che permette di rientrare più rapidamente e serenamente al lavoro dopo aver avuto un figlio ma, soprattutto, di poterci rientrare con una motivazione più forte.

A Lab, tuttavia, non vogliono sentir parlare di “baby parking”. Elisa Cappello, della cooperativo Sumo, ci ha spiegato come “nelle sale del primo piano, appositamente attrezzate, i bambini fino ai tre anni vengono seguiti da personale esperto e qualificato sulla base di un piano educativo annuale con un programma pedagogico specifico per l’età dei bambini iscritti”. Un modello dunque attento alle necessità dei genitori che lavorano, ma costruito intorno ai bisogni dei più piccoli.

Un modello in espansione

“Armonizzare” è una delle parole che gli ideatori di Lab utilizzano più spesso e più volentiere quando parlano delle proprie attività. Non c’è da stupirsi che questo termine abbia varcato i confini fisici del laboratorio e si stia declinando su una scala più ampia. Lab Altobello, insieme alla Fondazione Ca’ Foscari di Venezia, è infatti tra i promotori di un importante progetto regionale sul tema della conciliazione tra tempi di vita e lavoro denominatoDa Lab Altobello a Lab Extra” che coinvolge oltre 40 imprese e enti locali della provincia di Venezia.

L’intento di tale iniziativa è duplice: da un lato costruire una rete di professionisti con cui lavorare, parlare e confrontarsi, dall’altro mettere in campo nuove soluzioni di gender balance che facciano risparmiare tempo, soldi e fatica e che permettano di migliorare la qualità della vita. In questo modo ai servizi di coworking saranno affiancati servizi "liberatempo" (spesa a domicilio, disbrigo pratiche, babysitting comune, ecc) che potranno essere attivati in base alle necessità e alle richieste. Inoltre i coworker potranno usufruire di una convenzione per consulenze e incontri formativi e di orientamento al lavoro e per l’utilizzo di spazi per corsi, eventi, riunioni e feste per adulti e bambini.

In occasione del lancio di questi nuovi servizi verrà anche promosso un bando per selezionare un progetto d’impresa in fase di avvio ad alto valore innovativo. Il vincitore potrà ricevere consulenza nell’analisi, progettazione ed avvio o sviluppo dell’attività imprenditoriale attraverso il supporto di tutor specializzati, consulenza finanziaria, valutazione certificata delle competenze, per un valore complessivo di 1.200,00 euro e 800,00 euro di buoni affitto Lab.

Riferimenti:

Il sito di Lab Altobello

Il sito della cooperativa Sumo

Il sito di Formaset

Il progetto "Dal Lab Altobello a Lab Extra"

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