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Il 17 e 18 maggio, presso il Teatro della Pergola di Firenze, si è svolto il 42º Congresso AIDP (Associazione Nazionale per la Direzione del Personale), nel corso del quale si è cercato di individuare nuove strade e progetti attraverso cui superare la crisi. Forte del suo ruolo di rappresentanza di chi si occupa della gestione e dello sviluppo delle persone nelle organizzazioni, l’AIDP ha promosso un confronto che non si è limitato a dibattere della crisi, ma ha cercato individuare alcuni progetti validi per superarla, intenzione sottolineata dallo slogan della manifestazione "Capire per Fare". Quattro le parole chiave intorno alle quali si è sviluppato il dibattito della due giorni: lavoro, persona, competitività e progetto.


Il volume 
"Welfare: dalla crisi alle opportunità. Sussidiarietà, organizzazione e nuovi servizi"

Nel corso dell’evento è stato presentato il volume "Welfare: dalla crisi alle opportunità. Sussidiarietà, organizzazione e nuovi servizi" edito da AREL (Agenzia di ricerca e legislazione) nel quale è illustrato come in uno scenario sempre più caratterizzato da recessione, crisi economica, crescita del debito pubblico e manovre di spending review, emerge con chiarezza il ruolo decisivo che le aziende private possono assumere per offrire ai lavoratori servizi capaci di aumentare i livelli di assistenza offerti dallo Stato e migliorare il loro potere d’acquisto.

Dal 2011 si sono moltiplicati i casi di aziende che hanno avviato diversi percorsi di secondo welfare, attraverso i quali si mira a sviluppare il benessere sociale determinando un valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti nel processo:

  • per i lavoratori significa la possibilità di ricevere servizi e soluzioni sempre più personalizzati e capaci di soddisfare le proprie esigenze, favorendo una migliore conciliazione “vita privata – vita lavorativa”. Questo aspetto diventa cruciale soprattutto per favorire la permanenza al lavoro delle mamme lavoratrici e favorire l’occupazione femminile. Nel 2012, tra le madri di 25-54 anni la quota di occupate in Italia è stata pari al 55,5%, quella dei padri raggiunge il 90,6%. 
  • Per le aziende significa poter integrare i salari dei propri dipendenti – a costi agevolati – con soluzioni pensate per le loro specifiche necessità e capaci di migliorare l’ambiente lavorativo, la produttività aziendale e trattenere i talenti. In questo senso, se le grandi aziende possono sostenere autonomamente questi investimenti, le PMI possono unire gli sforzi sul territorio per garantirsi economie di scala con il supporto degli enti locali e degli operatori di servizio.
  • Per lo Stato significa aumento dell’occupazione regolare, minori costi di assistenza sociale e minore burocrazia. Con un sistema di welfare innovativo, sotto forma di voucher sociali, il Belgio ha creato più di 140.000 nuovi posti di lavoro in 5 anni nei servizi alla persona (tra cui baby sitting e assistenza domiciliare).


Il ruolo di Edenred Italia

Al centro della ricerca alcuni esempi dei servizi offerti in un’ottica di "welfare innovativo" sono legati ad Edenred Italia, società leader mondiale nei buoni servizio prepagati per le imprese. Edenred è impegnata ad elaborare e sviluppare soluzioni destinate al benessere dei dipendenti e ad ottimizzare l’efficienza delle aziende e delle comunità ad esse collegate, e ormai da alcuni anni assiste anche la Pubblica Amministrazione nella gestione dei propri programmi di interesse sociale. Quotata alla Borsa di Parigi, Edenred è presente in 40 paesi con circa 6.000 collaboratori, al servizio di 610.000 imprese ed enti pubblici, e con 38 milioni di utilizzatori e 1,3 milioni di esercizi affiliati. Nel 2012, Edenred ha emesso buoni per 16,7 miliardi di euro, di cui oltre il 61% nei paesi emergenti.

Graziella Gavezotti, Presidente di Edenred Italia, pare avere bene in mente il ruolo che queste nuove politiche di welfare aziendale devono avere nel panorama del welfare italiano. Nel comunicato stampa che presenta il volume ha infatti sottolineato come: "Il welfare secondario, quello innovativo, deve essere integrativo e non sostitutivo del welfare pubblico. Integrativo perché non c’è necessità di sostituirsi al pubblico per tutto quanto, piuttosto per mettere in campo soluzioni partecipate e frutto di collaborazioni tra i soggetti coinvolti che vedano benefici sia di tipo organizzativo – minore burocrazia e maggior efficienza e rapidità di fruizione – e soprattutto minor costo”.

Un ruolo dunque, come spesso abbiamo sottolineato nei nostri contributi, che possa intrecciarsi con quello dello Stato che, nonostante le difficoltà, deve necessariamente continuare a tenere la barra del timone, senza tuttavia temere di coinvolgere nuovi attori che possano supportarlo. Le aziende possono in questo senso svolgere un ruolo importantissimo, e la creazioni di strumenti adeguati a offrire nuovi servizi di welfare ai dipendenti sono il fattore necessario affinchè questo avvenga. 

 

Riferimenti

Presentazione 42º Congresso AIDP 

Il programma del Congresso
 
Edenred Italia
 
 

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