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Nata in California nel 1984 grazie all’intuizione di due professori della Stanford University, Cisco System oggi è una delle aziende leader a livello mondiale nella fornitura di apparati di networking, occupando oltre 70.000 dipendenti. In Italia è presente con due società Cisco Systems Italy e Cisco Photonics Italy, entrambe hanno sede a Vimercate (MB), con un totale di circa 500 dipendenti. Nel 2016 Cisco ha ottenuto il primo posto in Italia nella classifica Best Place To Work per la categoria “Medium companies”. Abbiamo incontrato Giovanni Gardoni, Local HR Representative, con cui abbiamo parlato di quanto sviluppato da Cisco in termini di Corporate Social Responsibility (CSR), welfare aziendale e smart working.


La CSR

La visione della CSR da parte di Cisco parte da una considerazione del tutto particolare: “Non amiamo definirla responsabilità sociale d’impresa, preferiamo parlare di giving back. Noi siamo persone privilegiate perché lavoriamo in una delle migliori realtà a livello mondiale e sentiamo in maniera forte la volontà di restituire qualcosa a chi è meno fortunato di noi. Questo ci spinge a collaborare con associazioni di volontariato”, ha affermato Giovanni Gardoni.

Sono diverse le azioni implementate da Cisco per dar riscontro a questo senso di responsabilità. Una delle più interessante trova la sua disciplina all’interno di una policy, adottata da Cisco a livello mondiale, che prevede il riconoscimento di 5 giorni retribuiti all’anno ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti, utili a svolgere attività di volontariato all’interno di associazioni che possono essere scelte autonomamente dal dipendente o selezionate da una lista messa a disposizione dall’azienda.

Un’altra interessante iniziativa voluta da Cisco, in collaborazione con l’associazione Sport senza frontiere (che mira a dare l’opportunità di fare sport ai bambini che non hanno questa possibilità), è Bike for children: i dipendenti che hanno aderito all’iniziativa hanno viaggiato in bici lungo la via francigena, tra Milano e Roma. Durante il viaggio i dipendenti hanno promosso una raccolta fondi. Sono stati raccolti circa 60.000 euro che sono stati donati all’associazione.

Impariamo dall’eccellenza è un’ulteriore iniziativa di CSR promossa da Cisco e realizzata in collaborazione con Fondazione Allianz. Nella fattispecie sono stati selezionati una cinquantina di ragazzi con problemi sociali ai quali è stata data la possibilità di effettuare uno stage in ristoranti stellati o hotel di prima fascia. Lo scopo dell’iniziativa era quello di dare l’opportunità ai ragazzi di mettersi alla prova iniziando ad imparare il mestiere.

Infine, ultima a livello cronologico (perché organizzata pochi giorni fa) vi è l’iniziativa Be the bridge: una raccolta fondi alimentare in collaborazione con Action Aid, che verrà destinata alle popolazioni colpite dal terremoto del centro Italia.


Il welfare aziendale

Per Cisco il welfare aziendale non è assolutamente una novità, come confermato da Gardoni: “In Cisco il Welfare aziendale non nasce sulla spinta della Legge di stabilità per il 2016, ma fa parte da sempre della nostra filosofia, nell’ottica della valorizzazione dei nostri collaboratori. Certo, la nuova disciplina sul welfare aziendale ha dato una spinta in più”.

E proprio sulla spinta delle novità introdotte sul welfare aziendale con la Legge di stabilità per il 2016, Cisco ha colto l’opportunità di potenziare ulteriormente il proprio piano di welfare aziendale, in maniera unilaterale sulla base di una precisa strategia dell’azienda di valorizzazione delle proprie risorse umane. Da molti anni in Cisco il piano di welfare aziendale prevedeva per tutti i dipendenti:

  • Polizza vita e per l’invalidità permanente
  • Polizza infortuni professionali ed extra-professionali
  • Polizza per il rimborso delle spese sanitarie (per il nucleo familiare ristretto: moglie e figli)
  • Ticket Restaurant

Dall’8 novembre 2016, sulla scorta delle novità introdotte sul welfare aziendale, Cisco ha ulteriormente riconosciuto ad ogni dipendente un “conto welfare” di 900 euro e ha potenziato il piano welfare introducendo nuovi benefit, nello specifico:

  • Area Gym: possibilità di acquistare corsi e abbonamenti presso specifiche palestre accreditate
  • Area Education: rimborso a fronte di spese scolastiche per i figli
  • Area Elder Care: rimborso delle spese per la cura di genitori anziani (almeno 75 anni di età) o familiari non autosufficienti
  • Health care additional: polizza sanitaria, ulteriore, che rimborsa le spese sanitarie della famiglia “allargata”, che possono non essere ricomprese nella polizza di cui sopra

Gardoni ha quindi aggiunto che “nel futuro prossimo vorremmo potenziare l’ambito dei fondi di previdenza complementare”. 

Nel potenziare il piano welfare in Cisco non sono partiti da un’analisi dei bisogni dei dipendenti, bensì da un’analisi informale sviluppata dall’HR sulla base dei dati disponibili su ogni dipendente. Nulla vieta che ciò non possa essere fatto in un futuro prossimo in un’ottica di potenziamento del piano. Gardoni ha poi voluto sottolineare il ruolo strategico che il welfare aziendale ha per Cisco: “Nonostante il welfare aziendale per noi faccia parte del sistema di Total Reward, non lo utilizziamo con lo scopo di aumentare le performance dei dipendenti, bensì come strumento di valorizzazione dei nostri collaboratori ai quali vogliamo far capire quanto Cisco ha a cuore il benessere dei propri dipendenti. Se vi è uno strumento che realmente utilizziamo per consentire al dipendente di essere maggiormente performante è lo smart working


Lo Smart Working

Cisco da molti anni implementa lo smart working, anche se in maniera informale, proprio per quella che è la filosofia aziendale e il settore merceologico in cui opera.

Possiamo dire che lo smart working fa parte di Cisco, non è un qualcosa di nuovo o in più. Per Cisco lo smart working è uno strumento di gestione delle risorse umane che serve ad aumentare la qualità della vita delle persone e le performance aziendali”, ha commentato Gardoni.

I collaboratori hanno in dotazione un pc aziendale e, organizzandosi con il proprio team leader, possono lavorare al di fuori dei locali aziendali (tipicamente avviene da casa) senza particolari vincoli sul numero dei giorni settimanali o mensili. Dal punto di vista assicurativo Cisco, come visto in precedenza parlando del piano welfare, ha stipulato per i propri dipendenti una polizza integrativa contro gli infortuni professionali ed extra-professionali.

Gardoni ha sottolineato come: “qui da noi vogliamo valorizzare la cultura del Trust: ci fidiamo dei nostri collaboratori e crediamo che non vi sia altra via per poter valorizzare a pieno il proprio talento e renderli performanti al meglio e soddisfatti in relazioni alle loro esigenze di conciliazione. E’ un approccio culturale aziendale. In altre realtà le persone non vanno via se non se ne è andato il capo ufficio. Quando vengo invitato per portare la nostra testimonianza in merito allo smart working ai colleghi HR delle altre aziende dico sempre di partire con un progetto pilota per poterne capire i vantaggi. In futuro lo smart working in Italia andrà incentivato perché ci saranno sicuramente degli ostacoli culturali da superare, soprattutto nelle PMI. Dovremo fare leva sugli HR che dovranno essere gli Ambassador nelle aziende per portare la testimonianza dei vantaggi che lo Smart working può realizzare, vantaggi competitivi per le aziende e personali per i dipendenti”.

L’esperienza di Cisco è molto interessante sotto più punti di vista. Ma volendo delineare un comune denominatore rispetto a tutto quanto implementato in termini di CSR, welfare aziendale e smart working, questo è sicuramente la valorizzazione della persona: esternamente all’azienda con attività di responsabilità verso soggetti terzi; internamente all’azienda con l’obiettivo di realizzare un ambiente di lavoro che crei allo stesso tempo benessere per i dipendenti, valorizzazione delle loro competenze e delle loro potenzialità, buone ricadute sull’attività aziendale in termini di performance.