Rassegna Stampa
Primo Welfare / lavoro

Istat: a inizio carriera precari più i laureati che i diplomati. E il 41% delle lavoratrici precarie è madre

Il presidente dell’Istat Giorgio Alleva in audizione alla Camera
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In un’audizione in Commissione Affari costituzionali della Camera il presidente dell’Istat Giorgio Alleva ha messo in evidenza diversi dati interessanti.

Almeno all’inizio della carriera, il lavoro precario interessa più laureati che diplomati, ovvero chi ha studiato di più. Cresce all’aumentare del titolo di studio. L’occupazione atipica al primo lavoro è infatti diffusa anche per titoli di studio secondari superiori o universitari e cresce all’aumentare del titolo di studio, essendo pari al 21,2% per chi ha concluso la scuola dell’obbligo e al 35,4% per chi ha conseguito un titolo di studio universitario.

Alleva ha ricordato che «la quota di lavoratori temporanei, già in partenza più consistente fra i giovani, aumenta dal 1997».

Infine, il presidente dell’ente statistico ha fatto presente che il 40% delle lavoratrici precarie è mamma.

Alleva è stato audito sulle proposte di legge per assicurare l’equità nei trattamenti previdenziali e assistenziali. «Il basso tasso di occupazione dei 25-34enni (60,3% nella media del 2016) – ha spiegato -, costituisce una grande debolezza per il presente e il futuro di queste generazioni che rischiano di non avere una storia contributiva adeguata. Ciò – ha aggiunto – si rifletterà su importi pensionistici proporzionalmente più bassi rispetto a carriere lavorative regolari, cioè con salari adeguati e continuità nel versamento dei contributi».

 

Istat: a inizio carriera precari più i laureati che i diplomati. Pensione di vecchiaia a 67 anni nel 2019
Il Sole 24 Ore, 5 luglio 2017

L’Istat: il 41% delle lavoratrici precarie è madre
Avvenire, 5 luglio 2017