3 ' di lettura
Salva pagina in PDF

In occasione della giornata mondiale dei diritti umani Caritas Internationalis ha lanciato la Campagna “Una sola famiglia umana- cibo per tutti”, con l’obiettivo di eliminare la piaga della fame entro il 2025, sensibilizzando l’opinione pubblica sul tema dello spreco alimentare e del consumo sostenibile e proponendo ai governi nazionali di adottare un quadro normativo sul diritto al cibo.

La Campagna

“One human family, food for all” – una sola famiglia umana, cibo per tutti – è la campagna lanciata dalla confederazione cattolica Caritas Internationalis, con l’obiettivo di eliminare la fame entro il 2025. Obiettivo che, insieme alla cancellazione della povertà, è il primo dei Millenium Development Goals che “termineranno” nel 2015. La confederazione Caritas intende così continuare a dare il proprio contributo anche dopo il 2015, ritenendo uno scandalo il fatto che quasi un miliardo di persone soffra la fame oggi, in un mondo che avrebbe le risorse per sfamare tutti. Tutte le organizzazioni affiliate a Caritas, site in più di 200 paesi, sono quindi invitate a prenderne parte.

A sostegno della campagna è arrivato anche un videomessaggio del Pontefice, il quale ha invitato «le istituzioni del mondo, la Chiesa e ognuno di noi, come una sola famiglia umana, a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo». Sì, perché alla campagna sono chiamati ad aderire tutti, a partire dai cittadini, che, individualmente, possono adottare abitudini alimentari che promuovano un consumo delle risorse sostenibile e ridurre gli sprechi, prendendo atto degli impatti che le loro scelte hanno sulle vite delle persone vicine e lontane; aderire alle campagne che i centri Caritas organizzeranno a livello locale; collaborare con i progetti di solidarietà, come gli empori solidali, che si occupano del contrasto alla povertà alimentare. “Speriamo che la moltiplicazione di tutte queste azioni nel mondo crei un’onda crescente per sostenere e affermare il diritto al cibo”.

Caritas chiede inoltre ai membri delle sue 164 organizzazioni nazionali di individuare e perseguire obiettivi finalizzati a ridurre la povertà alimentare all’interno del proprio Paese di appartenenza sia tramite campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che facendo pressione sui loro governi, per i quali formulerà una specifica proposta di legge. Caritas ritiene infatti che il migliore modo per arrivare al risultato prefissato sia che i governi istituiscano nelle loro leggi nazionali il “diritto al cibo”. L’istituzione di un diritto definito e ufficialmente riconosciuto obbligherà i governi a ridurre sia la denutrizione cronica che la malnutrizione.

L’azione dell’associazione si espanderà fino al livello internazionale, in particolar modo verso quei paesi in cui il diritto al cibo non solo non è riconosciuto, ma è seriamente calpestato. Infine, parteciperà ad una consultazione sul diritto al cibo presso le Nazioni Unite all’assemblea generale del 2015.

La campagna in Italia

La Caritas italiana inoltre, in collaborazione con Focsiv e altri organismi ecclesiali, sta approfondendo la riflessione su una campagna nazionale che dal prossimo anno costituirà la declinazione italiana dell’iniziativa di Caritas Internationalis. Lo stesso tema del diritto al cibo rappresenta anche l’elemento centrale dell’impegno rispetto all’Expo di Milano nel 2015, un appuntamento per il quale Caritas Internationalis, insieme a Caritas Italiana e Caritas Ambrosiana, sta mobilitando energie e risorse rilevanti. Per maggiori approfondimenti è possibile collegarsi al sito italiano.

Caritas e la lotta alla povertà alimentare

Nell’ambito della povertà alimentare Caritas presta attività di assistenza attraverso 3.583 Centri di erogazione di beni primari, che rispondono alle esigenze e ai bisogni primari delle famiglie in difficoltà (cibo, vestiario, igiene personale) e 449 mense socio‐assistenziali, alcune di esse attive dai primi del ‘900. Caritas è infatti un’organizzazione che “tradizionalmente” si occupa del sostegno agli indigenti e, in particolare, della lotta alla povertà alimentare.

Se quindi l’organizzazione ha, per così dire, una familiarità col settore, anch’essa è stata tuttavia attraversata da un drastico aumento delle richieste di aiuto negli ultimi tempi, al punto che essa stessa è chiamata a ripensare le proprie modalità di funzionamento e promuovere nuove iniziative, nelle quali si inserisce ad esempio la campagna qui illustrata.

Complessivamente, nel 2012, gli interventi di erogazione di beni alimentari registrati dai Centri di Ascolto Caritas sono stati pari al 44,7% di tutti gli interventi erogati dalla Caritas. Se consideriamo che nel 2006 erano pari al 24,3%, concludiamo che dal 2006 al 2012 tale forma di intervento è cresciuta del 100,9%. Nel corso del 2013, a causa della crisi, c’è stato un sensibile ulteriore aumento delle richieste, che hanno raggiunto quasi il 60% di tutti gli aiuti erogati. In sostanza, quasi il 60% degli utenti che si rivolgono a Caritas oggi hanno problemi di “fame”, manifestazione della povertà più estrema.
 

Riferimenti

Il sito della campagna internazionale

Il sito italiano

Il videomessaggio di Papa Francesco

La scheda riassuntiva della campagna

 

 

Torna all’inizio