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Lo scorso 30 aprile è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che interviene sui meccanismi che regolano l’accesso al Sostegno all’inclusione attiva (SIA). In particolare, il decreto ha abbassato (da 45 a 25) il punteggio minimo necessario ad accedere alla misura e previsto dalla valutazione multidimensionale del bisogno.

Il sostegno all’inclusione attiva: che cos’è

Partito lo scorso 2 settembre, il SIA è la misura “ponte” che mira a sostenere le famiglie in povertà e che sarà operativa fino alla definitiva attuazione (attesa per i prossimi mesi) del Reddito di inclusione. Il SIA prevede l’erogazione di un beneficio economico condizionato all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Tale beneficio è proporzionale al numero di componenti familiari e arriva a 400 euro, nel caso di famiglie con cinque o più componenti. Questa misura si rivolge alle famiglie in condizioni disagiate in cui è presente un minore, un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.

La valutazione multidimensionale del bisogno
Per accedere al SIA il nucleo familiare deve possedere una serie di requisiti (qui elencati) e deve ottenere un punteggio (ora pari a 25) nella cosiddetta valutazione multidimensionale del bisogno. Questo punteggio tiene conto dei carichi familiari, della condizione economica e di quella lavorativa. L’attribuzione del punteggio avviene secondo i criteri riportati nella tabella che segue.

 

Sia: schema per la valutazione multidimensionale del bisogno
Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Il limite dei 45 punti previsto dalla valutazione multidimensionale del bisogno ha fino ad oggi impedito a molti richiedenti di accedere al beneficio. Come è stato sottolineato dal Presidente dell’INPS Boeri alla Commissione Lavoro Senato lo scorso 17 gennaio, solo un terzo dei richiedenti, pur essendo in possesso di tutti i requisiti, ha infatti raggiunto questo punteggio. Questo spiega perché il tasso di accoglimento, al netto delle domande sospese, è stato pari al 29%. Infatti, delle 208.350 domande presentate nel 2016 solo 58.865 sono state accolte.