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A fine gennaio è stato presentato l’European Energy Poverty Observatory, un nuovo progetto promosso dalla Commissione Europea allo scopo di approfondire il fenomeno della povertà energetica in Europa. Creato grazie a un consorzio di 13 enti – tra cui spiccano importanti think tank e Università – guidato dall’università di Manchester, conta su un Advisory Board che comprende più di 70 stakeholders provenienti da tutta l’Unione.

In generale l’osservatorio si occuperà, come detto, di povertà energetica. Ma di cosa si tratta? La povertà energetica si riferisce all’incapacità di usufruire di un livello minimo di “servizi energetici essenziali” tali da garantire sia uno standard accettabile di qualità della vita e della salute, sia di migliorare le opportunità di inclusione sociale degli individui. Ricomprende quindi, ad esempio, servizi di riscaldamento e luce, ma anche energia elettrica con cui fare funzionare elettrodomestici, computer e altri strumenti utili alla vita quotidiana. A causa dell’effetto congiunto della compressione dei redditi, dell’aumento dei costi per le utenze domestiche, dell’obsolescenza degli edifici e degli elettrodomestici – spesso a basso risparmio energetico – la povertà energetica colpisce un numero crescente di famiglie, pari a circa 50 milioni di persone in tutta Europa.

L’osservatorio intende promuovere la trasparenza e la condivisione di dati per favorire una migliore progettazione di interventi a livello nazionale, locale ed europeo sul fronte energetico; facilitare lo scambio di conoscenze tra Paesi membri e stakeholders; offrire supporto specializzato. Sul sito è quindi possibile trovare una raccolta delle principali pubblicazioni realizzate su questi temi, l’elenco delle normative e delle politiche intraprese dai Paesi membri (e non solo) e molte altre informazioni utili per quei soggetti che a vario titolo sono coinvolti su questo fronte.

 

Riferimenti

Sito dell’European Energy Poverty Observatory