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Nei giorni scorsi l’Alleanza contro la povertà ha annunciato l’avvio di una ricerca finalizzata al monitoraggio e alla valutazione del Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA), misura pubblica nazionale varata nel settembre scorso per sostenere le famiglie in grave difficoltà. Un team di ricerca coordinato dalla Direttrice del Cevas Liliana Leone e composto da alcuni dei maggiori esperti del tema – tra cui la nostra Chiara Agostini – nei prossimi mesi studierà lo stato di implementazione della misura per identificare i meccanismi che ne stanno ostacolando o favorendo il funzionamento, in modo da poter meglio orientare i prossimi passi che saranno messi in campo dal Governo per contrastare la povertà nel nostro Paese.


Un passo indietro: che cos’è il SIA?

Il Sostegno all’Inclusione Attiva è una misura nazionale che rivolge alle famiglie in condizioni disagiate in cui è presente un minore, un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. In linea con la precedente sperimentazione della Nuova Carta Acquisti, il SIA prevede l’erogazione di un beneficio economico condizionato all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. 

In sintesi, il SIA dà luogo a un patto tra servizi e famiglie grazie al quale le parti coinvolte assumono responsabilità e impegni reciproci. Le attività previste dal progetto personalizzato possono riguardare i contatti con i servizi sociali, la ricerca attiva di un lavoro, l’adesione a progetti formativi, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute.

La misura, finanziata nel primo anno con 750 milioni di euro ripartiti a livello regionale, rappresenta il primo step del Piano attraverso cui il Governo italiano intende affrontare le situazioni di indigenza più gravi. Il SIA è in questo senso la misura transitoria propedeutica all’introduzione del neonato Reddito d’Inclusione (REI), che dovrebbe sostenere in maniera strutturale le fasce della popolazione che si trovano in grave povertà.


Gli obiettivi della valutazione voluta dall’Alleanza

La ricerca promossa dall’Alleanza contro la povertà è finalizzata a identificare i meccanismi di implementazione utilizzati nei primi mesi di vita del SIA, specialmente nella cosiddetta “parte attiva”, così da poter favorire una positiva messa a regime del REI. Le conoscenze sviluppate grazie al lavoro di monitoraggio potranno servire a:

  • conoscere lo stato di attuazione, le problematicità e le principali soluzioni connesse ai meccanismi di implementazione, in particolare alle azioni di rafforzamento dell’infrastrutturazione locale;
  • identificare le questioni connesse al disegno organico di una futura misura di contrasto alla povertà;
  • suggerire l’introduzione di alcuni contenuti nei decreti attuativi futuri e il Piano di contrasto della povertà.

Lo studio valutativo è stato avviato nel gennaio scorso e si dovrebbe concludere nel settembre 2018.


La metodologia

Il disegno di valutazione pubblicato dall’Alleanza contro la povertà indica che l’approccio di valutazione si basa sui contributi della Theory Based Impact Evaluation ed è stato sviluppato a partire da una preliminare ricostruzione della teoria del programma del SIA, intesa come misura di trasferimento monetario condizionale (TMC). La ricerca si compone di tre macro azioni finalizzate ad altrettanti obiettivi strategici.

A. Attività di monitoraggio dei Gruppi territoriali dell’Alleanza: analisi dei processi amministrativi e degli adempimenti previsti nelle Linee guida del SIA a livello di singoli ambiti territoriali e Regioni. Obiettivo: monitoraggio locale del SIA e del grado di implementazione delle indicazioni (AdG PON Inclusione) riguardanti il rafforzamento amministrativo degli Ambiti territoriali e la collaborazione in rete dei servizi.
B. Analisi dei dati quantitativi di monitoraggio del SIA su scala nazionale e localeObiettivo: Analisi del livello di (take-up) accesso alla misura, nei diversi ambiti territoriali e dei
fattori di contesto che possono spiegare diverse soluzioni e criticità nell’implementazione.
C. Studi di Caso che interesseranno circa 8-9 ambiti sociali territoriali. Obiettivo: identificare criticità e strategie di soluzione che, in relazioni a diversi contesti di attuazione, emergono nell’implementazione del SIA. Nell’ambito dell’analisi dei casi locali si prevede anche un approfondimento specifico con i beneficiari della misura.

Governance della ricerca

Il modello di governance della valutazione tiene conto della natura multistakeholder dell’Alleanza contro la povertà, caratterizzata da una rete di attori che ha articolazioni complesse operative a tutti i livelli, dal nazionale al locale. È stato costituito un Comitato Tecnico Scientifico a cui parteciperanno attori istituzionali rilevanti a livello nazionale e con funzioni specifiche rispetto la valutazione, la verifica e il monitoraggio di politiche nazionali di contrasto della povertà. Attualmente è in via di composizione e i membri sono: Paola Casavola, NUVAP Dipartimento politiche di sviluppo – Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Silvia Ciampi, Agenzia per la coesione territoriale.


La composizione del gruppo di ricerca

Il Gruppo di Ricerca Nazionale è attualmente composto da 13 membri e opera sulle tre macroazioni. I componenti sono: Beppe De Sario (Fondazione Giovanni Di Vittorio), Chiara Agostini (Percorsi di Secondo Welfare), Danilo Catania (Iref-ACLI), Francesca Carrera (Fondazione Giovanni Di Vittorio), Gianfranco Marocchi (Fondazione Ebbene), Giuliano Ferrucci (Fondazione Giovanni Di Vittorio), Luca Fanelli (ActionAid), Maria Guidotti (CGIL), Maurizio Motta (Esperto Comitato Scientifico dell’Alleanza), Pierpaolo Prandi (Confcooperative), Walter Nanni (Caritas Nazionale) e per la UIL una ricercatrice che sta per entrare nel gruppo. Il lavoro del gruppo è guidato da Liliana Leone (CEVAS), Coordinatore scientifico.

 

Riferimenti 

Leone Liliana, Disegno di ricerca per il monitoraggio e la valutazione: dalla misura di contrasto della povertà SIA al REIS