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Tra marzo e maggio 2016, si è svolto a Torino un ciclo di incontri dedicato alle tematiche educative e al mondo della scuola, intitolato “Dialoghi sull’educazione”, curato e promosso dalla dott.ssa Anna Maria Venera del Settore Formazione di ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile. I seminari sono stati un’occasione d’incontro che hanno consentito di confrontare esperienze e sviluppare riflessioni secondo una prospettiva di lifelong e lifewide learning. Di particolare rilevanza per il mondo del secondo welfare è stato l’incontro “Educazione e lotta alle povertà. Mappe e progetti per rompere il circolo vizioso delle povertà educative”, principalmente dedicato alle iniziative che Save The Children porta avanti sul territorio torinese grazie all’appoggio di alcuni partner locali.

Come ha ricordato l’Assessora alle politiche educative Mariagrazia Pellerino, le nuove tendenze in Italia per quanto riguarda il mondo dei più giovani e della scuola non sono del tutto positive. Ad un peggioramento dei dati riguardanti la povertà minorile o ad un tasso di denatalità sempre maggiore si aggiungono i preoccupanti dati circa l’emigrazione dei giovani all’estero e la diminuzione della popolazione immigrante. Come conseguenza di un simile quadro, il numero di laureati nel nostro Paese è in diminuzione (l’Italia registra infatti il minor numero di laureati tra i paesi OCSE) e i dati riguardanti la dispersione scolastica sono in aumento. Pellerino ha difeso la qualità del sistema educativo italiano, ma ha richiamato all’appello un maggiore investimento economico per sopperire a questi problemi.

Il primo progetto di Save The Children presentato durante la giornata è stato l’Atlante dell’ Infanzia (a rischio), un progetto di mappatura che dal 2010 viene dedicato ogni anno ad una tematica diversa riguardante i servizi dedicati ai bambini. La sesta edizione dell’”Atlante” è stata dedicata al concetto dell’assenza, illustrata attraverso 62 mappe e un interessante lavoro fotografico. Il curatore, Giulio Cederna, giornalista e regista di film con impostazione sociale, ha commentato alcuni dei punti che sono stati presi in considerazione per costruire questa mappa dell’Italia dei più giovani. “Cosa significano queste assenze, come sono vissute e percepite?”.

Innanzitutto, si evince una generale mancanza di attenzione e investimento da parte dello Stato: in questo senso, Cederna illustra una situazione difficile, anche se non irrecuperabile. Le assenze si moltiplicano: bambini con genitori in carcere, bambini in affido, il numero di asili in diminuzione, la mancanza di spazi di gioco, l’assenza di attività ricreative e culturali e infine il grande impegno che deve essere investito nella lotta alla dispersione scolastica.  Da qui, la scuola per STC è considerata come luogo importante dove migliorare le proprie competenze. Per dirla con le parole di Cederna, l’importanza che assume la cultura in quest’ottica è notevole, essa rappresenta “valore sociale, antidoto alla povertà”.

Altro progetto che Save The Children ha sviluppato su Torino è quello riguardante i Punto Luce. I Punto Luce sono, come Marco Battaglia, coordinatore Punto Luce di Torino, ha spiegato, degli hub educativi gratuiti per ragazzi che si mettono a disposizione del territorio curando servizi dedicati ai più giovani come laboratori, aiuto compiti o accompagnamenti. La famiglia nella sua totalità è presa in considerazione, dato che questi hub propongono anche servizi dedicati alla genitorialità, come consulenze pedagogiche pediatriche e legali. In Italia sono presenti 16 Punto Luce, per lo più in quartieri svantaggiati delle grandi città. Al momento il Punto Luce di Torino, nel quartiere Le Vallette ospitato presso il centro “La Finestrella”, coinvolge più di 500 persone grazie alla collaborazione con l’ Associazione Vides Main – Onlus.

L’ultimo progetto presentato durante la giornata è stato Fuoriclasse. Paola Pellegrino, coordinatrice del progetto a Torino, ha spiegato che si tratta di un programma nato a Napoli nel 2011 e interamente dedicato alla lotta contro la dispersione scolastica. Grazie alla collaborazione tra Save The Children e i docenti del territorio su cui il progetto opera e grazie ad un processo di didattica inclusiva, l’organizzazione internazionale offre un valido sostegno all’ascolto e all’aiuto dei ragazzi che rischiano di abbandonare il loro percorso educativo.  Con gli anni, il progetto è stato adottato anche a Bari, Milano, Crotone, Scalea, Napoli e infine Torino. Nel capoluogo piemontese il progetto si svolge in via Cavagnolo 35 e si avvale del supporto del partner locale Cisv s.c.s. e del partner nazionale Cooperativa Sociale E.D.I..

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