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Cgil ha recentemente promosso una vertenza multilivello per il lavoro, l’ambiente, il clima e il territorio con lo scopo di sensibilizzare gli attori locali e nazionali verso la centralità dello sviluppo sostenibile. In questo modo, il sindacato si propone di accendere i riflettori su quelle grandi sfide ambientali, economiche e sociali con cui anche il nostro Paese deve confrontarsi.

Secondo il documento, la fase storica attuale è attraversata da profonde transizioni che incidono sui modelli di vita, sull’economia e, di conseguenza, sul lavoro di tutti gli individui. A livello globale crescono le disuguaglianze, le ingiustizie sociali, la povertà, la disoccupazione e la precarietà del lavoro. Inoltre, il nostro pianeta sta vivendo una crisi ambientale causata dall’aumento dei consumi di risorse naturali, il cambiamento climatico, il consumo e l’inquinamento del suolo.

Per tali ragioni, Cgil ha deciso di promuovere una strategia ambientale nazionale integrata e basata su tre direttrici – acqua, aria e terra – che vada oltre alle dichiarazioni di intenti e definisca obiettivi concreti, azioni e investimenti necessari per rispettare gli SDGs (Sustainable Development Goals) definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU e l’Accordo sul clima di Parigi.

In questa prospettiva, grazie al documento (che potete trovare qui), Cgil si propone di rafforzare il confronto con le istituzioni, le parti sociali e i soggetti della società civile (come ASVIS, Coalizione per il Clima e Stati Generali per la green economy) al fine di sostenere ad ogni livello la partecipazione democratica delle comunità nella definizione delle piattaforme territoriali.