3 ' di lettura
Salva pagina in PDF

E’ stato presentato a Verona lo scorso 14 dicembre il progetto di welfare interaziendale realizzato da Confindustria Verona insieme all’azienda italiana della grande distribuzione Iper, La Grande i.

L’idea di fornire un sostegno concreto al potere d’acquisto dei dipendenti delle associate è nata in seno a Confindustria Verona, che si è mossa per cercare un partner all’interno della grande distribuzione. Iper, La Grande i, ha subito manifestato la volontà di trovare un accordo per la predisposizione dei quattro progetti pilota, il primo dei quali è già disponibile per le imprese che lo richiederanno. “Carta Insieme” prevede l’acquisto da parte dell’azienda di carte acquisti per i propri collaboratori del valore minimo di 50 euro e fino a 258 euro. L’articolo 51 del TUIR include infatti beni e servizi per un valore limite di 258,23 € per anno e per persona tra le erogazioni a favore dei dipendente che godono di un trattamento fiscale agevolato. Il contributo della società corrisponderà dunque a un valore in beni o servizi per il lavoratore pari alla somma stanziata, poiché esente dalla tassazione che invece si applicherebbe qualora la stessa cifra fosse versata dall’azienda al dipendente come integrazione del salario. La carta sarà utilizzabile per un anno per acquisti che riguardano tutta l’offerta merceologica del punto vendita, che non include solo prodotti alimentari ma elettrodomestici, complementi d’arredo e altro.

Nell’arco del 2012 seguiranno altre tre iniziative pilota, al momento in fase di messa a punto. “Spesa in azienda” è un servizio di raccolta ordini e consegna degli acquisti presso il luogo di lavoro che sarà predisposto dal punto vendita per le aziende aderenti. Se il servizio venisse in seguito esteso a tutti i clienti si tratterebbe di un vantaggio per l’intera comunità cittadina, che ad oggi ancora non dispone di un sistema di consegna a domicilio. La terza proposta, “Club famiglie”, prevede che il lavoratore che diventa genitore abbia accesso a una community per lo scambio di informazioni e promozioni, tra cui quella per l’acquisto di un “baby kit” a cui potrà contribuire in misura variabile anche l’azienda. L’iniziativa cerca ancora una volta di favorire il finanziamento diretto dell’azienda a sostegno dei bisogni delle famiglie. L’ultimo progetto, probabilmente il più innovativo, è “Più punti più valore”: un sistema di raccolta punti spesa che, tramite accordi triangolari tra Confindustria, Iper e strutture socio-sanitarie del territorio, consentirà di convertire i punti in sconti e agevolazioni per l’acquisto di servizi. Confindustria sta iniziando proprio in questo periodo a coinvolgere possibili partner sul territorio.

In questa prima fase di presentazione dei progetti la risposta delle aziende associate è stata ottima, con numerose manifestazioni di curiosità e interesse. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno accolto entusiasticamente l’iniziativa, e hanno dichiarato il proprio impegno a diffonderla e favorirne l’inserimento come strumenti di welfare all’interno dei contratti aziendali. Il proposito di Confindustria Verona per il futuro è far sì che la prassi si diffonda sul territorio e si estenda ad altre categorie di beni e servizi, così da creare nel tempo un’offerta completa per i lavoratori attraverso la costituzione di una rete di partner e distributori locali. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è complimentato con i firmatari dell’accordo, il presidente di Confindustria Verona Andrea Bolla e il direttore generale di Iper Stefano Albertazzi, e ha definito la proposta “un modo intelligente e creativo per fronteggiare la crisi”. Zaia ha sottolineato come l’imprenditoria veneta si impegni da sempre per la creazione di benessere diffuso e ha espresso l’auspicio che il progetto possa diventare un modello per l’intero territorio.

Riferimenti:

Il sito di Confindustria Verona

Confindustria Verona e «Iper»: intesa sul welfare aziendale
L’Arena, 14 dicembre 2011

Verona/Confindustria: Zaia, Un bell’esempio di welfare
Asca, 14 dicembre 2011

Modello Nord Est per il welfare aziendale
Corriere della Sera, 23 dicembre 2011

Torna all’inizio