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Il 9 maggio sono stati presentati i risultati della nuova edizione di “Donare 3.0”, studio che PayPal – multinazionale che si occupa di pagamenti digitali – e Rete del Dono – piattaforma italiana di crowdfunding donation-based e personal fundraising – hanno commissionato a Doxa. L’obiettivo era osservare la diffusione delle donazioni tra la popolazione italiana connessa a internet (gli onliner), e identificare barriere, abitudini o atteggiamenti che caratterizzano il comportamento degli utenti. I dati presentati indicano almeno tre dinamiche princiapli in atto: gli italiani che navigano sono sempre più propensi a donare; il dono online si conferma come un fenomeno in crescita grazie alla sua semplicità e immediateza; altruismo e solidarietà fanno rima con trasparenza e rendicontazione. Di seguito un po’ di dati e qualche riflessione.

 

Metologia, campione e obiettivi della ricerca

Doxa ha condotto la ricerca attraverso 1.000 interviste CAWI (Computer-Assisted Web Interview, cioè un questionario online compilato in autonomia dagli intervistati senza l’intervento dell’intervistatore) svolte nel periodo 10-17 Febbraio 2018 su internauti italiani di età compresa tra 18-64. L’obiettivo era osservare quanto il fenomeno delle donazioni sia penetrato in questa fascia di popolazione che utilizza internet, stiamata in circa 20 milioni di persone. In questo percorso investigativo sono state indagate le abitudini, gli atteggiamenti attuali e futuri, per dar vita ad un quadro completo del perché, quanto, come e dove si dona ed eventuali needs non coperti.


Cresce il dono online…

Secondo la ricerca le donazioni sono un fenomeno strutturale tra gli italiani che utilizzano internet. Per il secondo anno consecutivo più di 8 intervistati su 10 (83%) ha confermato di aver effettuato donazioni nel 2017. Si riducono invece i donatori “regolari” (15%), con molti più italiani che scelgono di effettuare una donazione a un’associazione (64%) o di acquistare un regalo solidale in occasione di ricorrenze particolari (74%). Importante la crescita del crowdfunding, con un aumento del 3% su base annua di interpellati (18% vs. 15%) che dichiarano di aver donato online per un progetto di solidarietà, riportando in questo modo i valori a quelli che si erano riscontrati nel 2016.

Gli italiani tendono a donare principalmente in contanti (44%), anche in misura minore rispetto al 2016 (49%). Oltre che sul fronte del contante si registrano cali anche nell’uso degli sms solidali (dal 24% nel 2016 al 16% nel 2017) o i bollettini (da 16% nel 2016 a 14% nel 2017). Resta invece stabile il ricorso ai bonifici (13% nel 2016 vs 15% nel 2017), anche grazie all’aumento di utilizzo dell’home banking (oltre l’80% degli utenti usa solo questa modalità per effettuare queste operazioni), e alla crescita importante delle donazioni online che da un 15% nel 2016 sono passate a un 18% nel 2017 (Figura 1). La modalità telematica diventa quindi il secondo metodo di donazione preferito dagli italiani.

Figra 1. Modalità con cui si dona (2014-2017)Fonte: Donare 3.0 (2018)


e cambiano gli strumenti

Gli italiani sono dunque sempre più propensi all’utilizzo di piattaforme online per le proprie donazioni, considerate uno strumento comodo e facile da utilizzare. Un dato interessante riguarda il tipo di device utilizzato per accedere a queste piattaforme. Più di un italiano su tre (40%) indica i dispositivi mobili come strumento preferito per le donazioni mentre il 78% sceglie ancora il PC. Rispetto all’anno precedente i "donatori da desktop", sono calati di quasi il 10%, mentre per gli utenti mobile sono passati dal un 31% nel 2016 a un 40% nel 2017, con un aumento pari al 69% di persone che hanno donato solo da smartphone (figura 2)
 

Figura 2. Dispotivi usati per donareFonte: Donare 3.0 (2018)

A chi vanno le donazioni…

Gli italiano tendono a donare a più associazioni, in media 3 (66%). Le associazioni alle quali sono state fatte donazioni negli ultimi dodici mesi sono state principalmente quelle legate alla categoria “Salute e alla ricerca” (57%), seguite da “Emergenza e protezione civile” (27%), “Sostegno e servizi per disabili” (25%), “Assistenza sociale” (24%), e “Tutela dell’ambiente e degli animali” (22%).


…e chi le effettua 

Secondo la ricerca i baby boomer sono stati i più attenti al tema "Salete e ricerca", ma i meno pronti nei confronti di "Emergenza e protezione civile". Un atteggiamento diametralmente opposto a quello degli appartenenti alla generazione X e, in parte, a quello dei i millennial, che si sono concentrati principalmente su istruzione e formazione (16% versus 8% di generazione x e baby boomer), che inizia a essere un tema sempre più importante, considerato quasi un’emergenza da una generazione che sente sulla propria pelle il problema (Figura 3).

Si evidenzia poi un altro dato interessante: il 69% degli intervistati afferma di non donare a enti che non permettono di verificare come vengano utilizzate le donazioni e i risultati raggiunti grazie a queste ultime. C’è dunque una richiesta più forte da parte degli italiani di trasparenza e rendicontazione.

Figura 3. A chi si è donato e chi ha donato nel 2017Fonte: Dondare 3.0 (2018)

Presidiare il web e essere attenti ai cambiamenti

Valeria Vitali, fondatrice di Rete del Dono, commentando i risultati della ricerca ha sottolineato come "gli onliner si confermano ottimi donatori. Non solo, la donazione online è l’unica a crescere, guidata dal crowdfunding. Questi sono segnali positivi che dimostrano quanto sia strategico presidiare il web per coinvolgere nuovi sostenitori e consolidare la relazione con i propri donatori. La crescita del mobile è ulteriore conferma di questo trend”.

Maria Teresa Minotti, Head of Merchant Services PayPal Italia, ha invece posto l’accento sugli strumenti usati per il dono: "siamo convinti che il mobile sia un medium perfetto per catalizzare la solidarietà degli italiani, aggiungendosi al contatto diretto con le associazioni come principale modalità d’interazione e offrendo quella possibilità di semplificare e velocizzare le donazioni”.