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L’iniziativa

Il 12 novembre 2009, Regione Piemonte e Unioncamere hanno firmato un protocollo d’intesa triennale in materia di “sviluppo economico e competitività territoriale”. L’obiettivo è quello di coniugare la mission del sistema camerale, legata allo sviluppo della produttività delle imprese, con le attribuzioni regionali in materia di politiche territoriali, in un’ottica di sostenibilità sociale ed ambientale. Tra le azioni individuate come prioritarie, si segnala la collaborazione sui temi della “Responsabilità Sociale d’Impresa” (CSR è l’acronimo inglese largamente utilizzato, da “Corporate Social Responsibility”). A tale fine, Regione Piemonte e Unioncamere hanno dato vita ad un progetto strategico di durata triennale (2010-2013), che si avvale di un osservatorio virtuale: “CSR Piemonte”.
L’obiettivo fondamentale del progetto, inserito nelle azioni del POR-FSE 2007-2013, è la “diffusione capillare di pratiche di CSR presso le imprese piemontesi”. Tale scopo non può prescindere dall’attivazione di un’efficace comunicazione agli imprenditori, riguardo ai vantaggi che le pratiche di responsabilità sociale recano all’impresa (in particolare il miglioramento del clima aziendale, il maggiore radicamento territoriale, l’incremento della produttività e il potenziamento della propria immagine nei confronti della clientela).
Le tappe del progetto comprendono:
– il monitoraggio del fenomeno della responsabilità sociale d’impresa sul territorio;
– la promozione di un “modello Piemonte”;
– la divulgazione delle buone prassi, anche attraverso la creazione di uno spazio web dedicato che funga da “vetrina” delle imprese responsabili;
– la formazione degli operatori a vario titolo coinvolti nei processi della CSR.
Il principio che anima il progetto è quello di “rendere evidente che responsabilità sociale e sostenibilità coincidono con competitività, intesa come la capacità per l’impresa di integrarsi positivamente nel contesto in cui opera, riducendo in prospettiva i rischi di espulsione dal mercato”.
Il portale CSR Piemonte presenta contenuti ricchi ed aggiornati. Oltre ad una sezione introduttiva – che definisce la CSR, ne individua la letteratura di riferimento, e riporta le più significative esperienze internazionali sul tema – si segnala la presenza di un’area “comunicazione”, che conferma la natura fortemente divulgativa del progetto. Molto ricca è anche la sezione “formazione”, che contiene l’interessante documento “Responsabilità sociale delle imprese: istruzioni per l’uso”.

La CSR e l’Unione Europea
Il progetto CSR Piemonte, in parte finanziato con i fondi POR-FSE 2007-2013, riflette la notevole attenzione che l’Unione Europea dedica da tempo al tema della Responsabilità Sociale d’Impresa. La Commissione, in particolare, è intervenuta nel 2001 con il Libro verde “Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle Imprese”, in cui l’essere socialmente responsabile da parte di un’impresa viene così descritto: « […] non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate […]. L’applicazione di norme sociali che superano gli obblighi giuridici fondamentali, ad esempio nel settore della formazione, delle condizioni di lavoro o dei rapporti tra la direzione e il personale, può avere dal canto suo un impatto diretto sulla produttività. Si apre in tal modo una strada che consente di gestire il cambiamento e di conciliare lo sviluppo sociale e una maggiore competitività» (p. 7).
Pochi mesi fa, per l’esattezza il 25 ottobre 2011, la Commissione ha dato nuovo slancio al tema della CSR, annoverandola tra gli strumenti fondamentali per il rilancio della crescita economica in Europa. Nella “Strategia rinnovata dell’UE per il periodo 2011-2014 in materia di responsabilità sociale”, la Commissione sottolinea come proprio in questo momento, caratterizzato da una crisi economica preoccupante, il comportamento sociale ed etico delle imprese possa contribuire in modo determinate al ritorno della fiducia dei consumatori e all’innescarsi di positive dinamiche di innovazione e crescita. In quest’ottica viene individuata una definizione sintetica di Responsabilità Sociale d’Impresa in termini di “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”, che riguarda le seguenti prassi: diritti umani, lavoro e occupazione (quali formazione, diversità, parità di genere nonché salute e benessere dei lavoratori), le questioni ambientali (per esempio la biodiversità, i cambiamenti climatici, l’efficacia delle risorse, l’analisi del ciclo di vita e la prevenzione dell’inquinamento), la lotta alla corruzione, il coinvolgimento e lo sviluppo delle collettività, l’integrazione delle persone disabili e gli interessi dei consumatori, la privacy.
La Commissione identifica, rispetto alla CSR, un ruolo cruciale per tutti i soggetti del secondo welfare. Ai poteri pubblici locali è richiesto di avere “un ruolo di sostegno attraverso una combinazione intelligente di misure politiche volontarie e, ove necessario, di regolamentazione complementare, per esempio per promuovere la trasparenza, creare incentivi di mercato per il comportamento responsabile delle imprese e garantire la rendicontabilità aziendale” (p. 8). Ai sindacati e alle organizzazioni della società civile è invece riconosciuto il compito di identificare i problemi, fare pressione per ottenere miglioramenti e lavorare in modo costruttivo con le imprese per individuare le soluzioni migliori per il contesto lavorativo e produttivo (p. 9).
Il Programma d’azione 2011-2014 della Commissione prevede:
– la promozione della visibilità della CSR e la diffusione delle buone pratiche
– il miglioramento e il monitoraggio dei livelli di fiducia nelle imprese
– il miglioramento dei processi di autoregolamentazione e co-regolamentazione delle imprese (ad esempio attraverso lo strumento dei codici etici)
– l’aumento del “premio di mercato” per la CSR (sotto il profilo dei consumi, degli appalti pubblici e degli investimenti)
– la migliore divulgazione da parte delle imprese delle informazioni sociali e ambientali
– l’ulteriore integrazione della CSR nell’ambito dell’istruzione, della formazione e della ricerca
– l’accentuazione dell’importanza delle politiche nazionali e subnazionali in materia di CSR
– il migliore allineamento degli approcci europei e globali alla CSR.
A conferma dell’importanza, da parte delle imprese che praticano la responsabilità sociale d’impresa, dell’utilizzo consapevole e mirato di una adeguata comunicazione nei confronti degli stakeholders, si segnala il documento della Commissione “Guida ad una comunicazione efficace”.

Il primo rapporto sulla CSR in Piemonte
Nel primo semestre del 2010 il progetto CSR Piemonte è entrato nella sua fase operativa attraverso un’iniziativa di monitoraggio delle imprese socialmente responsabili attive sul territorio. Per la precisione, la mappatura ha riguardato le 7.000 imprese con più di 20 dipendenti aventi sede legale in Piemonte. Alle imprese contattate è stato illustrato il progetto e somministrato un breve questionario di autovalutazione sull’adozione delle pratiche di CSR. Questo approccio è stato teso a fare emergere il “panorama esistente, aiutando anche le Pmi ad acquisire consapevolezza rispetto ad azioni che esse stesse non riconoscevano come rispondenti ai criteri di CSR, pur praticandole, magari per tradizione” (p. 8). Il monitoraggio ha tenuto quindi conto delle certificazioni di organismi terzi possedute dalle imprese, ma anche di comportamenti non standardizzati. L’indagine sul campo, cui hanno aderito 140 imprese delle 648 selezionate rispetto al quadro di partenza, ha permesso di approfondire in particolare quali risorse le imprese hanno impiegato nelle pratiche di CSR, in quale periodo tali iniziative sono state adottate, le ragioni alla base di tali attivazioni e i risultati ottenuti.
Tra le informazioni interessanti contenute nel report, si segnala il fatto che ben il 67,1% delle imprese socialmente responsabili ha adottato pratiche specifiche nel campo delle risorse umane, e più precisamente (in percentuale sul totale delle azioni in questo ambito):
– orari flessibili (25,9%)
– formazione (35,8%)
– agevolazioni per donne lavoratrici (16,9%)
– agevolazioni per lavoratori diversamente abili (10,0%)
– altre policies (11,4%).
Dal monitoraggio emerge quindi che “la gestione della CSR aziendale si articola soprattutto nella sua dimensione interna, che comprende la gestione delle risorse umane, la salute e la sicurezza sul lavoro, l’adattamento alle trasformazioni aziendali, la gestione delle risorse naturali e degli effetti sull’ambiente” (p. 14).
A conferma della strategicità della CSR, rispetto all’obiettivo dell’incremento della competitività aziendale, emerge il dato per cui il 60% delle imprese che ha adottato tali pratiche ritiene migliorati l’organizzazione interna e il clima aziendale. Significativi sono anche i risultati raccolti sul tema delle aspettative che le imprese socialmente responsabili nutrono nei confronti della Pubblica Amministrazione. Oltre il 24% delle imprese chiede una valutazione positiva dell’adozione di pratiche di CSR nell’ambito delle procedure di appalto pubblico. Si aggiungono le richiesta di incentivi economici e finanziari, nonché di percorsi di formazione di professionalità legate alla CSR.
Il primo report CSR Piemonte conferma che la responsabilità sociale d’impresa sta assumendo – soprattutto in questi ultimi anni, ed in particolare con l’assottigliamento delle risorse destinate alle politiche sociali – un ruolo significativo nella ridefinizione delle sfere di azione pubblica e privata all’interno dei sistemi di welfare europei. Gli esiti di questi incerti equilibri dipenderanno con tutta probabilità, nel futuro prossimo, dalla capacità dei soggetti coinvolti in questi percorsi di secondo welfare di costruire sinergie stabili, in nome dello sviluppo economico e sociale del territorio.

Riferimenti

CSR Piemonte, “Primo report sulla CSR in Piemonte

CSR Piemonte, “Responsabilità Sociale delle Imprese: istruzioni per l’uso

Commissione europea, Libro verde “Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle Imprese

Commissione europea, “Strategia rinnovata dell’UE per il periodo 2011-2014 in materia di responsabilità sociale

Commissione europea, “Guida ad una comunicazione efficace
 

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