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Si è aperta lo scorso dicembre la seconda edizione del bando FabriQ per il sostegno allo sviluppo di progetti imprenditoriali nel campo dell’innovazione sociale. L’incubatore di innovazione sociale del Comune di Milano finanzierà infatti – in partnership con l’Impact Hub di Milano e la Fondazione Giacomo Brodolini – sette progetti imprenditoriali selezionati nell’ambito di tre tematiche: Smart city, Servizi per una città accessibile e Sharing economy. Le idee innovative presentate a FabriQ entro il termine del 16 marzo 2015 dovranno superare due fasi di selezione: la prima sarà una “scrematura” sulla base del raggiungimento di un punteggio minimo, cui seguirà la selezione finale operata da una vera e propria giuria. In aggiunta al contributo economico a fondo perduto, per un massimo di 20.000 euro a copertura del 50% dei costi, i sette progetti vincitori accederanno anche a un programma intensivo di nove mesi di consulenza e accompagnamento proprio all’interno degli spazi di FabriQ, l’incubatore di innovazione sociale del Comune inaugurato nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro nel gennaio 2014.

La nascita di FabriQ – come ha spiegato Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il Lavoro e Sviluppo economico del Comune di Milano – si colloca all’interno di un progetto più ampio di sostegno all’imprenditoria giovanile e all’innovazione sociale portato avanti negli ultimi anni dall’amministrazione meneghina. Un insieme di azioni a supporto dello sviluppo sociale ed economico della città che inizia ora a essere chiaramente “riconoscibile” e a dare i propri frutti. Come dimostrano le esperienze delle cinque startup vincitrici del primo bando FabriQ: idee innovative che – grazie al finanziamento e all’intenso percorso di consulenza e accompagnamento – si sono trasformate in realtà aziendali consolidate, in grado di generare nuova occupazione e attrarre finanziamenti. Tra queste Xmetrics, che progetta e produce dispositivi di “mobility tracking” per sportivi, ma anche CharityStars, una piattaforma che mette all’asta per beneficenza “memorabilia” e incontri unici con personaggi celebri, e TerraXchange, progetto nato per far incontrare domanda e offerta di terreni da coltivare. Ci sono anche Social Experience, che si occupa di formazione, consulenza e fundraising per l’agricoltura sociale, OmoG, realizzato a partire dall’idea di produrre omogeneizzati naturali senza l’aggiunta di conservanti e coloranti, e Geomundis, che vuole migliorare il processo di riciclo dei rifiuti plastici. Sensibilità e obiettivi diversi si sono incontrati nei 650 metri di FabriQ – che ospitano uffici, spazi di coworking, percorsi di formazione ed eventi – per partecipare a un iter di consulenza individuale e formazione in aula gestito da professionisti di grande esperienza manageriale.


Il bando 2015

Aperto nel dicembre 2014, il secondo bando FabriQ – che si chiuderà il 16 marzo 2015 – selezionerà quest’anno sette progetti che riceveranno un finanziamento a fondo perduto per un massimo di 20.000 euro – cui si può aggiungere un contributo per il trasferimento qualora la startup si trovi a più di 100 km di distanza da Milano – e nove mesi di accompagnamento all’interno dell’incubatore di innovazione sociale. Si tratterà di un programma intensivo studiato per consentire l’acquisizione del know how necessario per la gestione di una startup a partire dalla definizione del business plan, proseguendo con l’affiancamento durante fasi più operative come la ricerca di finanziatori e l’elaborazione delle strategie di ingresso nel mercato, e fino alla consulenza individuale nel caso di necessità specifiche come la registrazione di un brevetto o l’avvio di un sistema di crowdfunding. La più grande novità rispetto alla prima edizione del bando consiste nell’apertura a startup non solo italiane ma anche estere, disposte però a trasferire la propria sede a Milano, e tenendo sempre presente che l’italiano è la prima lingua di lavoro all’interno del percorso. Il bando è aperto a realtà profit e non profit: possono partecipare società ma anche cooperative e imprese sociali.

Quest’anno, inoltre, il bando richiede che i progetti presentati siano riconducibili a tre aree di intervento, in linea con le direttrici di sviluppo delle politiche comunali: Smart city, Servizi per una città accessibile e Sharing economy. Il primo ambito fa riferimento a tutti quei servizi che possano facilitare “l’utilizzo della città” a cittadini e imprese, sotto i profili ambientale ed energetico ma anche sociale e istituzionale, resi particolarmente utili dall’imminente apertura di Expo 2015. Il secondo tema raccoglie invece le azioni positive perché Milano diventi sempre più accessibile a tutti, e specialmente alle categorie di utilizzatori più “deboli”. La terza area rappresenta infine i molteplici aspetti della “economia della condivisione” declinabile come accesso a strumenti di mobilità condivisa – si pensi a iniziative recenti come il car sharing e il bike sharing – ma anche a soluzioni che favoriscano l’incontro tra bisogno e possibilità in ambito abitativo e di alloggio di breve periodo, o l’incrocio efficiente di domanda e offerta di competenze e prestazioni. Una economia “collaborativa” che costituisce – secondo l’assessore Tajani – un tema in grado di produrre valore non solo economico ma anche sociale, specialmente se caratterizzata da contenuti innovativi e opportunità di sopravvivere nel tempo.


Una strategia di sviluppo locale

Il bando è solo una delle iniziative che fanno parte del più vasto disegno di “rivitalizzazione” economica e sociale dei territori portato avanti negli ultimi anni dall’amministrazione comunale di Milano e in particolare dall’assessore Tajani. Con uno stanziamento complessivo di 146mila euro per il bando FabriQ, il Comune intende continuare a favorire l’imprenditoria giovanile con particolare riguardo all’innovazione e all’impatto sociale generato da queste nuove attività sul territorio. Una strategia che inizia a “pesare”: sono ormai oltre 300 le startup che hanno ricevuto supporto da parte del Comune, e che hanno così contribuito alla “animazione economica” – come la definisce l’assessore – di diverse aree della città.

Il Comune – racconta Tajani – presta attenzione anche alla collocazione fisica delle nuove iniziative all’interno della città perché queste generino sviluppo economico e coesione sociale attraverso l’offerta di nuove opportunità di lavoro, formazione ed esperienza d’impresa ai giovani residenti nei quartieri coinvolti. Realtà imprenditoriali che a loro volta “restituiscono” qualcosa al territorio in termini di vivacità economica, partecipazione sociale e innovazione nell’offerta di servizi. Un esempio è certamente la nascita di FabriQ proprio nel quartiere di Quarto Oggiaro, ma non solo: il Comune inaugurerà prossimamente lo spazio polifunzionale e culturale nato nell’area ex-Ansaldo di Via Tortona, storico complesso industriale i cui oltre seimila metri quadri sono stati negli scorsi mesi affidati a un gruppo di associazioni e destinati a ospitare un ampio progetto commerciale e culturale. Ormai quasi al via.

Riferimenti

L’apertura di FabriQ sul sito del Comune di Milano

Il sito di FabriQ

La notizia sul sito del Comune

Il secondo bando
  

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